domenica 14 febbraio 2010

Nessuno lo saprà - Enrico Brizzi - 2006


"...Il paese di Corciano balugina davanti ai vostri occhi, arrampicato a mezzacosta sul versante occidentale di una montagna fitta di macchia chiamata Malbe che vi nasconde il centro di Perugia, ma non le sue propaggini distese lungo la statale. Quando siete sbarcati sulla banchina della stazione d'Orbetello in vista della costa, ti sembrava una scommessa azzardata l'idea di raggiungere l'Umbria con gli stessi mezzi a disposizione dei pellegrini medioevali. Ormai dovresti aver percorso più di centocinquanta chilometri, e se terrai a bada il dolore ai piedi, e continuerai a curarli ogni sera, in pochi giorni vi troverete a scavalcare la dorsale dell'Appennino, il confine di creste e crinali oltre il quale l'acqua dei fiumi scende in fretta verso l'Adriatico. Finirete per vederlo sotto di voi, il mare in cui nuotavi da bambino, la stessa acqua nella quale imparerà a nuotare tuo figlio.
Scendete sotto il sole incontro alla città, e ti piace immaginare che un giorno lo zaino sarà leggero, e potrete tirarla a lungo per viottoli di campagna, fermandovi ogni poco solo per ritardare il piacere dell'arrivo."

"... Pensavate che i trentenni fossero lenti, ma non sapevate che razza di botte avevano preso nel frattempo, nè quanta gente avevano già visto cadere.
Ma adesso ... per restare un attimo fedeli a quello che conta, bisognerebbe fare in fretta a scrivere ogni cosa. Mettersi d'impegno a raccontare com'è andata. Parlare della bellezza che ti ha riempito il cuore ad ogni nuovo orizzonte che s'apriva e farlo subito prima che si spenga l'amore che hai provato per ogni prato. ... Non dovrebbe essere difficile. Basterà raccontare dei ragazzi che hanno camminato con te, di chi c'era ad aspettarti e di tutti quelli che t'hanno accompagnato fin qui senza saperlo."

"-Adesso giriamo l'Italia a piedi per contare quante bande vere rimangono-dici lento al ragazzino
- E quante ne rimangono?-
-Non so se possiamo dirlo..-
.........."

da
www.enricobrizzi.it